lunedì 28 maggio 2012

Pompon de Bourgogne


E' conosciuta con una moltitudine di sinonimi, questa simpatica rosellina, degna compagna di 'Rose de Meaux'. Nomi come: 'R. gallica var. parvifolia', 'R. centifolia parvifolia', 'Rosier a Petites Feuilles' danno idea delle discordanze di pareri, da parte degli esperti, sulle sue origini.


 La sua presenza viene fatta risalire a prima del 1664, epoca della comparsa della stessa R. centifolia. Alta poco più di 50 cm, con fiori pieni di petali, leggermente più piccoli della 'Rose de Meaux', di colore rosa intenso all'apertura, tendente al viola con il tempo , che sfuma fino al grigio ardesia prima di sfogliarsi. Le foglioline sono piccole, gradevolmente proporzionate all'arbusto.


Gli aculei sono molto sottili e la facilità con cui si propaga sulle proprie radici pollonando mi fanno pensare a un forte influsso, ereditato dalla R. gallica. La mia pianta ha superato i blocchi di tufo che la confinavano spuntando tranquillamente nel prato e fa da tappezzante ad altre rose antiche di grande statura . La durata della sua unica fioritura non supera le quattro settimane ma la pianta si dimostra rustica e resistente all'umidità e alle malattie. Potrebbe essere una rosa ideale per la coltivazione in vaso meglio se in luogo ombroso.

4 commenti:

taro ha detto...

Non me ne intendo di rose, immagino che la grande varietà di esemplari risiede nei diversi innesti che si sono provati con gli anni. Dire che una rosa risale a prima del 1664 immagino voglia dire che sia stata rpodotta a partire da quella data. Spero di non dire eresie, ma la mia domanda ora è: anche le rose si possono perdere? ...come succede per una pianta qualsiasi che si estingue. O sapendo come è stata innestata una rosa creata anche 300 anni fa è possibile ottenere di nuovo una varietà scomparsa? Ci sono rose che si sono perse?

signore delle rose ha detto...

Belle domande ma andiamo per ordine. La presenza di una rosa antica viene stabilita da esperti botanici grazie a quaderni antichi con disegni e diciture (erbari)che molto spesso avevano come scopo l'utilizzo delle piante per impieghi farmaceutici. La rosa in questione è probabilmente una mutazione naturale non riproducibile da seme perchè sterile e quindi è possibile la sua estinzione se non viene propagata per talea o per innesto. La grande varietà di esemplari non è riconducibile alla pratica dell'innesto ma all'ibridazione, sia cercata che spontanea della rosa, oltre alla sua facilità di mutare. L'innesto e la talea non producono varietà diverse ma solo cloni. Una rosa non coltivata e non riprodotta può estinguersi come tutte le piante e non è più recuperabile. Le combinazioni genetiche sono infinite e le discendenze possono essere simili ai genitori ma non uguali. Molte rose sono scomparse, anche varietà recenti sono introvabili semplicemente perchè è stata abbandonata la loro produzione.
In sintesi un argomento molto complesso.

taro ha detto...

uff... grazie per la speigazione, ma mi sa che il mondo delle rose resterà per me sempre della serie "vorrei ma non posso". Ci vuole sicuramente tutta una vita di dedicazione. Mi accontenterò delle mie pur sempre spinose, ma lente e immutabili "amiche" .. le piante grasse :D

lucrezia ha detto...

in una vecchia casa abbandonata con relativa siepe incolta vidi una rosa strtta tra i rami di arbusti - la osservai per un anno e vidi la non rifiorenza .era una rosa antica?.( coltivavo rose da un po' di anni e quindi avevo qualche informazione sulle rose)
comunque raccolsi un pollone con la radice ela piantai nel mio giardino .. è molto profumata e stradoppia . ciclamino scuro ,molto spinosa .. pollonante fiorifero .. l'ho propagata in giro da amici .. ma non so il nome .. pensavo ad una gallica ,, poi ultimamente ad una centifoglia .. chi sara' mai?