mercoledì 11 gennaio 2012

Tricyrtis - il giglio orchidea

Case&Country ottobre 2011
Sono passati più di dieci di anni da quando un amico venne a trovarmi portandomi un vasetto con qualche fogliolina che faceva capolino. C'era un'etichetta con scritto “orchidea di terra”; mi disse che era da coltivare come la più conosciuta bletilla.
Tricyrtis hirta 'Matzukaze'
Tricyrtis hirta in autunno

La osservai mentre cresceva, ed ero sempre meno convinto che fosse una orchidea, fino a quando ho potuto vedere il fiore, e allora è stato chiaro che si trattava di una liliacea, non una orchideacea. Da lì a trovarne il nome passò un po' di tempo.
In questo modo ho conosciuto i tricyrtis.
Ora ne ho quattro diversi tra specie e varietà, e sono tutti splendidi, soprattutto non hanno paura di niente, neanche del gelo più intenso. Quando arriva il freddo gli steli ingialliranno fino a seccare; in primavera, prima che inizino a vegetare occorrerà tagliare raso gli steli vecchi.
I fiori, prevalentemente con tinta ametista, con sfumature diverse e spesso piccole macchie più scure - ma non mancano i gialli - sono portati su gambi un po' esili, alti anche un metro.
Possono stare a lungo nei vasi, ma è nella libertà del terreno che danno i migliori risultati.
I Tricyrtis sono una preziosa risorsa per il giardino autunnale, perchè fioriscono tardi, tanto tardi che spesso le foglie sono già ingiallite dall'autunno pur portando ancora i fiori splendidi. La fioritura si protrae a lungo, può durare più di un mese.
Tricyrtis latifolia

Rispetto alle esigenze non è difficile trovare un posto adatto, possono sopportare il sole diretto ma non soffrono se posti in luoghi ombrosi; in questo caso è bene sostenerli con qualche bastoncino e un filo, perché un temporale potrebbe piegare i piccoli steli. I fiori non sono molto grandi, ed è quindi preferibile collocarli dove si possano osservare da vicino le loro particolarità.
Anche rispetto al terreno sono di bocca buona, solo eviterei di piantarli dove vi possa essere ristagno di acqua. Quando si saranno affrancati potete benissimo dimenticarvi di bagnarli e concimarli.

La loro presenza, meglio se in gruppi consistenti, conferisce al giardino un certo fascino esotico.
Arrivano tutti dall'Estremo Oriente, il primo in Europa pare attorno al 1850.
Oggi è difficile districarsi nella confusione dei loro nomi tra le diverse specie e i molti cultivar, perché negli ultimi anni, dopo oltre un secolo in cui nessuno li conosceva e se ne occupava, sono diventati ambiti dagli amatori, e questo ha spinto gli ibridatori a crearne sempre dei nuovi, aumentando ancor più la confusione.
Tricyrtis tojen
Nelle mostre più importanti ormai ci sono specialisti che offrono decine di specie e varietà diverse.
Case&Country ottobre 2011

6 commenti:

Montse ha detto...

Una especie preciosa y desconocida para mí.
Es un placer descubrir estas maravillas, aunque si hay diferentes cultivares que dificultan su clasificación, descubrirlas va a ser cada vez más complicado.

Un abrazo!

taro ha detto...

Buon anno Renato! Speravo di riuscire a scrivere il primo commento dell'anno nel blog, ma Montse mi ha anticipato. Splendida piantina... e se la conosco è perchè alcuni anni fa me ne hai regalato un esemplare ;)

renatabarillipainter ha detto...

non la conoscevo. Mi piace guarderò in giro se la trovo, risponde alle esigenze che può fornire una mia aiuola. grazie di averla postata

renatabarillipainter ha detto...

dimenticavo, èun bel soggetto da disegnare.

lucrezia ha detto...

vorrei iscrivermi al forum . ma non so come fare ,

Renato Ronco ha detto...

Lucrezia, il blog non ha una parte strutturata come forum; non ho ancora deciso di attivarla perché temo che non avrei il tempo di seguirlo.
Puoi in ogni caso rivolgerti come hai fatto oppure mandare un mail direttamente, cliccando su “per comunicare” che trovi sulla barra degli argomenti sotto il titolo del blog.
Nel primo caso possono risponderti tutti, nel secondo ti risponderò io privatamente.