domenica 17 agosto 2008

Un giardino con l'anima

Case&Country febbraio 2008

Ci sono giardini speciali. Pochi. Veramente pochi.
Un giardino per essere speciale deve assommare in se molte particolarità.
Senza l’amore dei proprietari un giardino non sarà mai “magico”.
Senza la progettazione, la presenza continua e l’attenzione, nella fase di realizzazione, di un “Maestro Giardiniere” non ci sarà mai un giardino eccellente.
Ma non basta ancora, manca una terza componente, forse la più importante. La cura del giardino da parte di un giardiniere appassionato, che viva per il giardino, che lo ami come fosse suo.
Non succede quasi mai che contemporaneamente si verifichino queste tre condizioni.
Succede invece a volte che vi sia una sovrapposizione dei personaggi.
Spesso è mancato il progettista, sostituito dal gusto del proprietario e dalla professionalità del giardiniere. Raramente può mancare anche il giardiniere, allora il proprietario riunisce in se tutte le qualità, e si avvale semplicemente dell’aiuto di qualche bravo operaio giardiniere per i lavori più gravosi e ripetitivi, ma dirige e partecipa personalmente a tutte le operazioni.
Penso di poter citare i giardini di Villa Taranto come mirabile esempio. Il Capitano Neil Boyd McEacharn ha dimostrato di riunire in se tutte queste qualità, realizzando tutto ciò che possiamo ancora vedere oggi, perché dopo di lui vi sono tuttora responsabili e giardinieri appassionati che mantengono vivo quanto aveva saputo creare.
Anche il giardiniere se ha buon gusto, passione, la fiducia e “carta bianca” dai proprietari, può raggiungere da solo risultati eccellenti.
Non a caso ho dato più peso al proprietario e al giardiniere, perché sono le due presenze continue nel giardino, e senza le quali non è possibile farlo vivere.
I committenti dei grandi parchi storici progettati, ad esempio da Andrè Le Notre e Xavier Kurten, avevano poca passione e poco tempo da dedicare ai loro giardini, voluti più che altro come simbolo di potenza o ricchezza e per stupire gli ospiti con feste e intrattenimenti; la conoscenza delle piante era limitata e riservata a pochi giardinieri e ai progettisti, che introducevano le piante sconosciute che arrivavano da terre lontane.
Conosco parchi storici importanti, botanicamente importanti, ricchi di piante rare e completamente dimenticati dai loro proprietari o responsabili perché privi della passione e della professionalità necessari per far vivere questi patrimoni. Sono quelli che definisco “i giardini morti”, perché percepisco subito che mancano di anima.
Sopravvivono grazie ad una importante storia passata, alla presenza di piante secolari, che costituiscono l’ossatura del giardino e gli danno comunque un grande fascino.
Spesso per attrarre visitatori si improvvisano aiuole effimere con fiori variopinti, si inventano collezioni di qualche genere di piante. Si ottiene così un giardino anomalo. Si intuisce che i deboli interventi recenti non hanno un legame con il giardino storico. Ben vengano comunque anche queste iniziative, perché tutto quanto contribuisce alla diffusione della conoscenza e cultura del verde è positivo, è un messaggio di un vivere naturale e di un avvicinamento alla natura.
Giardino botanico di Villa Taranto
Via Vittorio Veneto
28922 Verbania Pallanza (VB)
Telefono e Fax 0323 556667
Biglietteria 0323 404555
mail: entevillataranto@tin.it
http://www.villataranto.it/

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